Torna a Insights

Solo gli uomini liberi possono negoziare

David Bannister
In omaggio a Nelson Mandela, paladino dell'anti-apartheid in Sud Africa e simbolo mondiale della lotta al razzismo, pubblichiamo un post di David Bannister, attualmente Associate di Scotwork e per 12 anni Global Head of Human Resource Development per KPMG.

"Si prega di prendere i vostri posti subito dopo la pausa caffè", dice l'organizzatore alla conferenza dei partner internazionali di KPMG a Città del Capo nel 1999. "Abbiamo un ospite speciale ". Venti minuti dopo, i circa 150 di noi alla conferenza guardano Nelson Mandela, ormai prossimo al suo ottantesimo compleanno, camminare lentamente lungo la passerella in mezzo a noi e avvicinarsi al podio centrale. Lui legge attentamente un discorso preparato per l'occasione che ci dice quanto sia importante per la città poter accogliere un gruppo distinto di dirigenti di imprese internazionali. E' un inizio prevedibile e mi sento un po' deluso. "E infine ..." dice riepiegando i fogli da cui ha letto per dieci minuti. Poi sono seguiti 20 minuti avvicenti in cui parla della salita al potere dell'ANC in un Sud Africa democratico e quanto sarebbe stato facile regolare vecchi conti e cercare una vendetta sanguinosa per gli anni di oppressione razziale. Il pubblico, me compreso, rimane totalmente affascinato dalla storia dei membri neri del Parlamento che erano stati cresciuti ed educati in condizioni indigenti nella township e che ora, sotto la guida di Mandela, vogliono migliorare la vita di coloro che li avevano eletto non attraverso la vendetta, ma attraverso la riconciliazione. Mentre lascia la sala, molti di noi hanno toccato la sua mano tesa in maniera quasi biblica.

La mia mente tornò alla mia prima visita in Sud Africa e il momento in cui stavo tenendo un seminario con un gruppo di dirigenti: utilizzando una lavagna a fogli mobili stavo cercando di riportare le qualità di un leader. "Abbiamo un presidente che conosce un po' la leadership", aveva detto un membro anziano bianco del pubblico: " Scrivi la parola 'compassione' sul foglio e leggi The Long Walk to Freedom". Ho fatto entrambi e di recente, la scorsa settimana, ho consigliato a chi visita il Paese per la prima volta di leggere anche quel libro per capire la natura e la storia del Paese e l'eredità di un uomo che è appena morto.

Da quella prima visita nel Paese quasi venti anni fa, ho visitato Robben Island, ho camminato per le strade delle township nere e ho meditato perché il Paese non ha ceduto alle regole di un despota, tiranno o demagogo come molti altri sul continente hanno fatto quando hanno guadagnato la loro 'libertà'. Molto di questo è attribuibile a Mandela a cui, come alcuni di voi possono sapere, è stata offerta la sua libertà alcuni anni prima che finalmente uscisse dalla prigione, dall'allora presidente PW Botha, ma solo a condizione che egli rinunciasse all'ANC e alle sue ambizioni politiche. Egli rispose: "Solo gli uomini liberi possono negoziare.", rifiutando l'offerta e restando in prigione.

Qualche anno più tardi egli stesso divenne la persona più potente nel suo Paese, ma ciò che tutti ricorderemo di lui è come ha scelto di usare il suo potere. Una volta ho sentito un importante consulente americano con cui stavo lavorando dire a un cliente "Non possiamo cambiare la Storia, ma possiamo imparare da essa.". Penso che Mandela ha imparato dalla Storia che il suo obiettivo di unità sarebbe meglio servito adottando i principi del perdono e della riconciliazione e non ripetendo le ingiustizie del passato. Sappiamo tutti che i principi non sono negoziabili. Così, quando l'uomo libero è venuto a negoziare, è stato guidato da un principio e ha usato il suo potere per raggiungere il suo obiettivo di un Paese democratico, unificato e libero e ha allontanato se stesso e i suoi sostenitori dalle tentazioni di vendetta che ha detto alla nostra conferenza sarebbe stata "la cosa più facile da fare".

Così è che oggi, nelle ore dopo la sua morte, molti in tutto il mondo ricordano un uomo straordinario, i suoi principi e come ha scelto di usare il suo potere per il bene. Una delle tante lezioni della sua eredità per tutti noi è che quando riconosciamo che abbiamo il potere, dobbiamo esaminare i nostri obiettivi - e questo potrebbe significare cercare nei nostri cuori - prima di decidere il modo in cui quel potere può essere utilizzato al meglio.

David Bannister
David Bannister
Altro da David Bannister:
In My Shoes
Trust Me. I Am a Negotiator.
Torna a Insights

Iscriviti al nostro blog

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e dalla Google Privacy Policy si applicano i seguenti Terms of Service. Rispettiamo la vostra privacy. Per ulteriori informazioni fate riferimento alla nostra Privacy Policy.