Come tutti ricorderanno, un mese fa, un paracadutista austriaco, Felix Baumgartner, si è lanciato in caduto libera dai limiti dello spazio. Ha infranto almeno tre record: ha superato il primato di volo umano su pallone aerostatico, si è lanciato dalla quota più alta mai tentata, oltre i quota 39.000 metri di altezza, e con i 1342 km/h ha superato la velocità del suono (1.193 km/h) durante la caduta. Giusto per dare un'idea, un Boeing 747 viaggia a una velocità di crociere di 917 km/h. Abbastanza veloce.
La pianificazione e la preparazione all'evento sono state ai limiti dell'incredibile. Hanno riguardato tutti: non solo l'uomo stesso, ma un intero team dedicato di ingegneri, personale di terra, meteorologi, designer della tuta. Addirittura il precedente titolare del salto più alto del mondo, che ha parlato all'orecchio di Baumgartner durante l'intera impresa.
Dopo un saluto ai milioni di persone in tutto il mondo che lo stavano guardando, Baumgartner ha detto prima di saltare: "Sto facendo una verifica". Le videocamere ad infrarossi lo hanno quindi catturato mentre iniziava la sua sorprendente discesa.
E' questo il momento in cui il mio cuore si è quasi fermato.
Dopo essere caduto in un modo che appariva controllato, ha iniziato a perdere il controllo, girando più e più volte in quello che sembrava essere un avvitamento mortale. Se questa rotazione non fosse stata controllata in fretta, la forza centrifuga avrebbe spinto il sangue alle estremità del suo corpo e Baumgartner sarebbe potuto svenire. Aveva bisogno della lucidità sufficiente per aprire il suo paracadute, altrimenti sarebbe stato destinato a morte certa.
Baumgarter doveva fare appello a tutta la sua esperienza ed abilità per fermare la rotazione e riprendere il controllo della situazione. Per fortuna è stato in grado di farlo ed è atterrato in sicurezza dopo pochi minuti, con un grande sollievo collettivo ed in mezzo agli applausi. La capacità di comprendere una situazione e di mantenere una lucidità e freddezza - nonostante tutto quello che accade intorno - è il risultato di una chiara pianificazione dello scenario, ma fondamentalmente è dovuto anche alla capacità di reagire in modo adeguato agli avvenimenti in tempo reale.
Nei negoziati difficili possiamo ritrovarci disorientati con l'impressione che stiamo perdendo il controllo, nonostante la più rigorosa pianificazione. Riavere il controllo della situazione è possibile solo se abbiamo preparato un piano in anticipo, abbiamo obiettivi chiari e una strategia per aiutarci a raggiungere questi obiettivi.
Dobbiamo imparare a controllare le nostre emozioni durante queste situazioni. Dobbiamo avere una chiara strategia per guadagnare tempo in caso di problemi.
La nostra strategia deve essere flessibile, in grado di adattarsi quando le cose vanno nel modo sbagliato.
Dobbiamo affrontare quello che abbiamo di fronte a noi. Riconoscere che cosa è e come reagire è una parte importante del gioco.
Alan Smith, Stefano Beretta